Ubicata come detto nel centro storico cittadino, la struttura vanta una posizione ideale per chi desidera visitare tutti i vari siti di attrazione turistica locali.
Gravina in Puglia è sorta ai piedi dell’Alta Murgia, alla confluenza di valli del preappennino lucano. Circondata da verdi e ameni colli ricchi di uve e olive, la cittadina racchiude una gloriosa storia lunga tremila anni. Testimonianza sono i reperti portati alla luce nei siti archeologici preromani "Botromagno" e "Padre Eterno". Ad ovest è lambita dal burrone "Gravina" che ha dato il nome alla città. Infatti, geologicamente la gravina indica una depressione del terreno provocata dall’erosione delle acque.
Chiamata dai greci "Sidion" e successivamente dai romani "Silvium", ebbe grande importanza grazie ad una stazione di rifornimento creata sulla Via Appia. Con la caduta di Roma subì scorrerie e ruberie da parte di ostrogoti e visigoti, che spinsero molti cittadini a ripopolare le grotte del sottostante burrone. Nacquero così i rioni storici Fondovico (o Fondovito) e Piaggio.
Gravina fu soggetta a conquiste da parte dei bizantini, dei saraceni e, a partire dall'XI secolo, dei normanni. Con Federico II di Svevia, nel 1221 d.C., la città ebbe un castello e un importante riconoscimento, infatti fu elevata a curia generale di Puglia, Capitanata e Basilicata per la celebrazione dei processi.
Agli Angioini, che sostituirono gli Svevi, subentrarono gli Aragonesi che affidarono al prefetto di Roma, Francesco Orsini, la contea elevandola a ducato. Con gli Orsini, che si fermarono fino ai primi anni dell’ottocento, Gravina acquistò potenza e prestigio. Personaggio di spicco di questa famiglia fu Pier Francesco che, vestendo l'abito dei dominicani, divenne Papa con il nome di Benedetto XIII.
Le peculiarità della città non sono solo nel suo affascinante paesaggio della gravina, ma è anche nello splendore della sua lunghissima storia, nella ricchezza della sua arte e nelle particolari caratteristiche del centro storico, con i suoi palazzi prestigiosi, i monumenti e con le sue misteriose "gnostr’" (claustri).
Gravina è oggi una città particolarmente ricca di monumenti e chiese, che la rendono apprezzata dal punto di vista culturale e paesaggistico anche grazie al notevole panorama suggestivo della gravina, alla zona archeologica di Botromagno, alle chiese rupestri, oltre che agli incantevoli scenari del suo paesaggio naturale con il bosco "Difesa Grande" ed il Parco dell’Alta Murgia.
Tra le cose da vedere c’è sicuramente la Basilica Cattedrale edificata dai normanni nell’XI secolo. Con questo straordinario edificio in stile rinascimentale con avanzi gotici e romani, il normanno Unfrido d'Altavilla restituì alla città la Sede episcopale allora soppressa per motivi bellici.
Simbolo della città è sicuramente il ponte viadotto della Madonna della Stella edificato inizialmente alla fine del XVII secolo (figura per la prima volta in un atto notarile del 1686) anche se alcune teorie lo datano in epoca romana. Fu ricostruito dai feudatari della famiglia Orsini dopo il crollo avvenuto nel sisma del 1722. Il ponte (alto 37 metri, lungo 90 e largo 5,5 metri) serviva in principio a permettere l’attraversamento della gravina di Botromagno e a raggiungere la chiesa rupestre della Madonna della Stella. Fu poi adibito, per volere degli Orsini, anche ad acquedotto per portare fino alla città di Gravina l’acqua della vicina sorgente di Sant’Angelo.
Nei pressi si può visitare anche il bastione medievale, antica fortificazione della cinta muraria cittadina la cui costruzione risale al 1344 quando Gravina, tornata sotto il dominio del re d’Ungheria, fu interessata dall’ampliamento delle mura che vennero ulteriormente irrobustite con una serie di opere di consolidamento.
Sempre agli Orsini si devono la Chiesa di Santa Maria del Suffragio o del Purgatorio, la Fontana monumentale, il Palazzo Orsini in Piazza della Repubblica. Nella Villa comunale, è presente un Monumento dei caduti.
Del XVII secolo è l'edificio Pomarici Santomasi, ubicato nel cuore del centro storico, che per volere testamentario del barone Ettore Pomarici Santomasi dal 1917 ospita il museo civico cittadino.